Emilio Vedova Scultore

Emilio Vedova inizia la sua ricerca artistica a metà degli anni Trenta a Venezia e subisce immediatamente l’attrazione profonda verso la grande pittura e scultura veneziana, tanto che la dinamica mobilità del barocco e il suo agitarsi inquieto e problematico accompagnano il giovane pittore in un estremo e totale coinvolgimento tridimensionale. L'opera di "Emilio Vedova Scultore" nasce proprio dal suo sentirsi parte viva e attiva entro spazi amati e scontrati, fonti inesauribili di stimoli e provocazioni, che sfociano in interventi volumetrici nell’ambito della scultura, dell’architettura, dell’opera musicale e del teatro.
Nel 1958 la collocazione a soffitto di un’opera geometrica, allestita per la mostra a palazzo Zachenta a Varsavia, conferma l’interesse scultoreo di Emilio Vedova e il suo atteggiamento teso ad articolare implicazioni spaziali per la sua opera.
Seguono nel 1959, a Venezia i “teleri a elle” nell’ambiente/pittura a Palazzo Grassi, seguiti dall’esperienza, in collaborazione con Luigi Nono, dell’opera musicale Intolleranza ’60 al Teatro La Fenice. Con i Plurimi, che datano dal 1961 al 1965 e sono anticipati dai Rilievi (1960-64), Vedova stacca il quadro dalla parete e lo installa nello spazio in un insieme di superfici frammentate e intersecate tra pittura/scultura/architettura. A Berlino realizza i Plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ’64che troveranno qualche anno dopo il loro naturale sviluppo nello Spazio/Plurimo/Luce costruito per l’Expo di Montreal nel 1967, nel quale per mezzo di quattordici grandi proiettori le lastrine di vetro, prodotte dall’artista a Murano, sono proiettate in simultanea nello spazio asimmetrico fino a 16 metri di altezza. Nel 1977-78, lavora ai Plurimi/Binari del ciclo Lacerazione, dove lo scorrimento e la sovrapposizione delle superfici, pitture in bianconero strette in poderose strutture d’acciaio, determinano la continua trasformazione delle immagini e al ciclo Frammenti/Schegge, precarie, solitarie e asimmetriche presenze insieme ai …Cosiddetti Carnevali…. Infine, dagli anni Ottanta, Emilio Vedova realizza le grandi installazioni dei Dischi e Tondi in un ritrovato, vitale, aggressivo possesso spaziale. Un libro sull'intero percorso scultoreo dell'artista, anche attraverso lo studio dei cicli di modellini, veri appunti tridimensionali di studi che hanno scandito e assecondato quasi quotidianamente la sua ricerca espressiva, quella concezione di opera totale verso la quale Emilio Vedova si sentiva irrimediabilmente chiamato.

Emilio Vedova Scultore
A cura di
Germano Celant

Pubblicato da Skira, Milano
2010

Lingua: Italiano/Inglese
Formato: 24 x 28 cm
Pagine: 240
Prezzo: euro 37